Le note di Joe Locke chiudono in bellezza “Le Querce Jazz”

Joe Locke and Force of Four
“Le Querce Jazz”
Country Club “Le Querce” – Sarrottino (CZ)
19/04/10

Imponente, sicuro di sé e di ciò che attraverso la sua musica riesce ad esprimere, Joe Locke ed il suo gruppo lunedì sera hanno scritto la parola fine sulla quarta edizione di “Le Querce Jazz”. Ancora una volta il country club “Le Querce” è riuscito nell’intento di offrire grande musica agli appassionati della musica jazz.
Versatile come pochi il musicista californiano è riuscito ad esprimere in maniera efficace la nobile arte del jazz attraverso il suo strumento, il vibrafono, con un piglio da vero leader. E’ stato lui il vero mattatore di un parterre rapito davanti a quello strumento che, prima di lui, ha conosciuto altri grandi maestri. Milt Jackson, Bobby Hutcherson e Gary Burton sono gli illustri artisti ai quali Locke si ispira.
Grande tecnica ed eccellente senso del ritmo sono alcune delle sue qualità, ma ciò che sbalordisce è la sua capacità di improvvisare, di andare oltre lo spartito, il saper rendere ancora più sublime ogni nota da lui suonata, di dilatare ogni brano fino a renderlo quasi irriconoscibile. E’ il caso di “My one and only love”, di “Caravan”, classici tra i più amati dai cultori del jazz più tradizionale o di “Bibono no aozora”, brano di Ryuichi Sakamoto accennato in quel fiume straripante di note.
In questo scenario, degno di menzione il supporto di un gruppo che ha saputo mettersi al servizio di Locke senza rinnegare il proprio ruolo. Ricardo Rodruiguez, al contrabbasso, Robert Rodriguez, al piano, Terreon Gully, alla batteria, sono riusciti a mantenere elevato il livello esecutivo e a trasmettere una energia inattesa ed una intesa perfetta rodata nei numerosi concerti e in “Force of Four”, l’album di recente pubblicazione.
Per tutto il concerto si sono susseguiti momenti vibranti ad altri di assoluta intimità durante i quali Locke si è esibito con quattro mazzuole e mostrando grande abilità nelle tecniche del pedaling e del dampening. “Saturn’s child”, “Available in blue” e “Love is the tide” sono stati i brani durante i quali enorme è stato il coinvolgimento emotivo, anche se Locke ha toccato la punta massima di espressione con “Sword of whispers”. Nel primo dei due bis il musicista si è esibito da solo riuscendo a dare al suono una profondità ed una emotività incredibile. Locke deve amare profondamente quel brano dal momento che alla fine sembrava esausto per quell’approccio così intimo.
Applausi a scena aperta hanno salutato i quattro musicisti alla fine della loro esibizione. L’ultimo appuntamento di “Le Querce Jazz” è stata una tappa fondamentale per la futura crescita di una manifestazione che ha saputo darsi una propria identità nel corso di questi anni.

La band:
Joe Locke, vibrafono
Ricardo Rodriguez, contrabbasso
Robert Rodriguez, piano
Terreon Gully, batteria

(Pubblicato il 24/04/10 su Gazzetta del Sud)

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