Il Premio Bindi, un ponte di note tra Calabria e Liguria

ENRICA CORSIEnrica Corsi è un personaggio da scoprire. Ideatrice del “Premio Bindi”, che quest’anno giunge all’ottava edizione, nonostante la sua figura minuta possiede una forza incredibile che le consente di credere nei suoi progetti e nel futuro della sua creatura. Al termine della serata svoltasi venerdì sera a Catanzaro, presso la Tenuta Calivello, nonostante la stanchezza accumulata nei giorni precedenti è incredibilmente attiva.

Come nasce il Premio Bindi?
Nasce con l’intento di dare spazio alla canzone d’autore emergente. Ci rivolgiamo soprattutto alle nuove leve, pur non disdegnando gli artisti che da anni si sacrificano in nome della loro passione.

Mi sembra di capire che stai pensando di apportare delle novità al tuo progetto.
Esatto. Dopo otto anni di attività e in seguito ai recenti tagli apportati dai nostri politici alla cultura, sento che è giunto il momento di rinnovare un progetto che ha raggiunto traguardi importanti. L’avventura fuori porta di Catanzaro è un chiaro esempio di quello che intendo portare avanti.

Catanzaro e la Calabria incontrano Genova e la Liguria.
E’ una idea che mi sembra interessante. Coinvolgente per due città che a guardarle bene presentano diverse similitudini. Penso alla presenza quasi costante del vento e alla conformazione delle strade, tutte in salita e in discesa. Io conosco bene Catanzaro per aver vissuto cinque anni e da subito mi sono riconosciuta come se fossi stata in un posto familiare.

Una idea che in momenti di crisi riuscirebbe a creare molteplici benefici.
Creare un gemellaggio anche istituzionale tra i due comuni o le due regioni sarebbe importante anche sotto l’aspetto del turismo.

Da non trascurare l’aspetto artistico.
Questa è una terra fertile per la produzione musicale soprattutto quando si parla di canzone popoare che è lo stadio che anticipa la canzone d’autore. Ma tutto il meridione è pieno di talenti da scoprire. Tra i 10 finalisti del Premio Bindi molti provengono dal Sud. Una tappa a Catanzaro creerebbe una alternativa per il Sud intero.

Ci sono cantanti che per un motivo particolare senti più vicina?
A conferma che in Calabria ci sono personaggi di spessore, posso dirti che ho una preferenza per Peppe Voltarelli. Un personaggio incredibile che, per quanto concerne la musica popolare, io ritengo abbia l’intensità di Domenico Modugno con la comicità di Rocco Papaleo.

Probabilmente gli inizi del Premio Bindi sono stati difficili. C’è una persona che hai avuto al tuo fianco?
Bruno Lauzi. Una persona veramente speciale che ha dimostrato in quegli anni di essere veramente amico di un personaggio come Umberto Bindi che in quegli anni, per i motivi che conosciamo, era anche poco considerato.

In questi anni, quale è stata la tua più grande soddisfazione?
Senz’altro ottenere che l’anfiteatro di Santa Margherita Ligure venisse dedicato ad Umberto Bindi.

(Intervista pubblicata il 12/02/2013 su Gazzetta del Sud)

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