Peppe Fonte, storie ed emozioni nel suo concerto

Un ritorno atteso. Di quelli che alla fine ti lasciano con l’amaro in bocca per essere durato poco, di quelli che resta indelebile sulla pelle come un tatuaggio. Il concerto tenuto ieri sera da Peppe Fonte al Teatro Comunale è stato tutto questo. Ma anche molto di più. Le sue storie di vita vissuta, intime e appassionate sono apparse un soffio di vento leggero che accarezzano l’anima. E’ la vita di ogni giorno, quella serena, sofferente, mai priva di significato, che viene raccontata con i suoi testi riflessivi, i cui arrangiamenti ne esaltano il significato.
La città di Eolo è un concerto dedicato alla sua Catanzaro, alla città che ama profondamente. Ed è proprio con l’omonimo brano che la voce roca di Fonte ha iniziato a parlare di sentimenti, quelli che oggi sembrano essere superflui o, persino, dimenticati. Una versione solo piano e voce, struggente e intima che lascia il segno. Ed era solo l’inizio. L’inedita Buongiorno signora, composta da Pino Pavone, è la differente visione di una città osservata con occhi disincantati da lontane generazioni. Il respiro profondo di Fonte alla fine e gli applausi del pubblico rendono il giusto tributo alla sua esecuzione.
Con l’ingresso della band le melodie hanno assunto un aspetto diverso sempre mantenendo quella solenne intimità che i musicisti, tutti catanzaresi, non hanno tradito assecondando, al tempo stesso, gli “umori” del cantante, improvvisando e in alcuni momenti “rubando” la scena. Accanto al già citato Tassoni, al pianoforte, Franco Catricalà, al basso, Ismaele Rocca, alla batteria e percussioni, e Alfredo Paonessa, al sax tenore, hanno mostrato un affiatamento perfetto e una tecnica individuale invidiabile.
I testi di Fonte trasudano amore. I sogni dei figli e Io non ci sono più ne sono stati un chiaro esempio. Parole dettate dal cuore che colpiscono. Il testo di Io non ci sono più è una lettera aperta scritta a quattro mani con Pino Pavone, amico e collaboratore di Piero Ciampi, fonte di ispirazione per lo stesso Fonte. Quanto sia presente nel suo DNA il cantante livornese lo si è potuto capire con l’interpretazione di L’amore di nuovo.
Tra tante storie di vita vissuta, una ha toccato in particolar modo le corde del cuore del cantautore catanzarese. Il ricordo di Pietro Aldieri, suo chitarrista storico scomparso prematuramente, è stato il momento più toccante della serata. In Ombrelli soli, l’amico di molte registrazioni, era virtualmente da solo accanto a Fonte con la registrazione del suo intervento alla chitarra utilizzata durante le sessioni dell’ultimo cd, “Io non ci sono più”. La voce del cantante era ancor più roca del solito. Il coinvolgimento emotivo non nascosto è stato percepito da tutti i presenti e a loro trasmesso. Il lungo applauso finale è stato il riconoscimento all’amico perduto. A smorzare la tristezza è stata la swingante Papi, ideale per nascondere la malinconia che aveva preso il sopravvento.
Per Fonte la sua città è un punto di riferimento. I racconti dei primi amori, dei luoghi della propria città, le citazioni volute di Figlio di Zorro hanno portato al mondo fantastico dei fumetti, di quegli eroi appartenuti a nonni, genitori e fratelli più grandi, a Gordon Flash, Mandrake e Zorro miti mai conosciuti dai più piccoli.
Budapest ha definitivamente “scacciato” la mestizia. Il racconto di una città sognata ha anticipato i due bis. Richiamato sul palcoscenico Fonte si è fatto accompagnare al pianoforte da Giuseppe Tassoni in una verione appassionata di Quello che ti dirò, una dichiarazione d’amore che il cantautore esprime con tutto sé stesso ed alla quale il pianista conferisce la giusta intensità. La conclusiva La città di Eolo, con la band al completo è il definitivo saluto alla sua città e al suo pubblico.

Setlist:
– La città di Eolo
– Buongiorno Signora
– Un’altra verità
– Le conseguenze dell’amore
– I sogni dei figli
– Comica finale
– Chissà se è tardi
– Keep the beat
– Ombrelli soli
– Papi
– Io non ci sono più
– L’amore di nuovo
– Figlio di Zorro
– Secondo me è l’una
– Budapest
Encore
– Quello che ti dirò
– La città di Eolo

La band:
Peppe Fonte, voce e pianoforte
Giuseppe Tassoni, pianoforte
Franco Catricalà, al basso,
Ismaele Rocca, alla batteria e percussioni,
Alfredo Paonessa, al sax tenore,

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