L’epoca d’oro dello swing, al Politeama l’atmosfera dell’America degli anni ’20

Swing Dance Orchestra feat. The Skylarks
“L’epoca d’oro dello swing”
Teatro Politeama – Catanzaro
06/03/2011

Gioia e divertimento. E’ questa la sintesi di ciò che da circa un secolo lo swing provoca ad ogni nota. Domenica sera, con “L’epoca d’oro dello swing”, al Teatro Politeama di Catanzaro, è sembrato di rivivere gli anni in cui la crisi economica in America si accoppiava con il proibizionismo. Nato negli anni Venti, per la voglia di rinnovamento dei musicisti e per il desiderio della gente di trovare un diversivo, questo genere musicale, che affondava le radici nel jazz, ebbe vita facile anche per il totale coinvolgimento che provocava.
Le grandi orchestre di Duke Ellington e Count Basie, erano al centro dell’attenzione con quelle nuove sonorità che, grazie al grande risalto dato alla sezione ritmica, avevano fatto dello swing la musica per ballare.
La Swing Dance Orchestra di Andrei Hermlin, unitamente al quintetto vocale The Skylarks, è riuscita a ricreare quella atmosfera di puro svago con una esibizione impeccabile. Ogni sfumatura era curata nei minimi dettagli, nessun microfono che amplificasse i singoli strumenti, tranne quelli per i cinque cantanti. Ed anche in questo caso si è ricorso a modelli perfettamente identici a quelli utilizzati in quegli anni.
La big band tedesca, famosa per le sue partecipazioni a film quali “Taking sides”, diretto dal regista premio Oscar István Szabó, e “Cold is the breath of evening”, tratto da un racconto di Ingrid Noll, è stata lieve come un venticello primaverile. Non solo brani dei già citati Ellington e Basie, o degli altri maestri del genere come Fletcher Henderson, Benny Goodman, Jimmy Dorsey, Tommy Dorsey, Glenn Miller, Woody Herman, Harry James e Artie Shaw, ma anche motivi come “Ciribiribì”, tratto da quel repertorio europeo che ha trovato fortuna anche al di là dell’oceano.
Indimenticabili classici come “Sunny side of the street”, “I don’t know”, “And the angels sing”, “In the mood”, “Chicago”, “Begin the beguine” e “Moonlight serenade”, “Chattanooga choo choo” sono stati il leit motiv di un tribute allo swing.
Caratteristica la partecipazione divertita dei componenti la band, accanto ai quali si sono distinti The Skylarks, per la raffinata tecnica vocale e per la discreta presenza sul palcoscenico. Viola Manigk, presenza femminile del quintetto, ha dato una nota di sensualità all’intera scena, con i suoi interventi e con le sue interpretazioni.
Gradevole l’esecuzione in versione originale di “Why don’t you do right”, cavallo di battaglia di Jessica Rabbit nel film Disney “Chi ha incastrato Roger Rabbit?”.
E’ stato il bis “In the mood” a concludere il tributo allo swing, in un teatro che in alcuni momenti si trasformato in una sala da ballo.

(Pubblicato su Gazzetta del Sud il 9/03/2011)
(Foto di Antonio Raffaele)

Print Friendly, PDF & Email

Leave a Response