Al Museo del Rock di Catanzaro i “sapori” della musica d’altri tempi

BOCEPHUS KING
Museo del Rock – Catanzaro
3/11/2016

E’ stato sicuramente il concerto al quale i presenti volevano assistere, una di quelle serate in cui l’atmosfera del Museo del Rock

di Catanzaro era la solita: rilassata ma viva nell’attesa di ascoltare Bocephus King per un tuffo nostalgico nelle sonorità proposte dal musicista canadese. Giovedì sera, nella sala gremita del luogo in cui si “annusano” i sapori della musica di altri tempi, non era solo lui a tenere banco. Ad esibirsi sull’immaginario palco della sala del Museo erano previsti anche Massimo Garritano e Sara Romano in quello che era stata preannunciata come una serata dai consueti contenuti rock.

In apertura il musicista cosentino Massimo Garritano, ha dato vita ad un set entusiasmante con i brani dalla struttura complessa tratti da Present, il suo primo album di recente pubblicazione. Se Costellazione 5 è stata composta partendo dal concetto della musica seriale, Great spirit è frutto di una improvvisazione estemporanea.

Supportato dalle loop machines, Garritano ha entusiasmato con l’esecuzione di Dancing Mary, viaggio immaginario che parte dal Sud del Mediterraneo per giungere ai mari dell’estremo Nord. Non sono mancati spunti delicati con l’esecuzione di Goodbye di Nick Drake.

La cascata di note di Massimo Garritano lascia spazio alla mite cantautrice siciliana Sara Romano. Anche lei fresca di pubblicazione con il suo album Ciricò è riuscita ad esprimere i tratti delicati delle sue composizioni in cui è evidente la passione per la musica popolare. Una performance in cui le indubbie qualità vocali della Romano hanno espresso emozioni profonde durante l’esecuzione di brani come la stessa Ciricò, La parte migliore e Mi casa, eseguita in spagnolo.

Una breve pausa e la scena viene catturata da Bocephus King, nome d’arte di James Perry. A vederlo con quella sua barba lunga e i capelli spettinati, sembra un vero hippie. E Bocephus King un po’ lo è considerando come si presenta al suo pubblico. Anche lui per quasi tutto il concerto si è accompagnato dalla sola chitarra.

Un concerto diviso in due parti in cui molti sono stati i tributi ai suoi “eroi” musicali. L’accattivante That’s the way the story goes è stato solo il preludio di un concerto che ha sviscerato le numerose derivazioni della musica americana. Il pubblico si sente coinvolto quando lui chiede di tenere il ritmo battendo le mani. Ogni nota cattura l’attenzione e la sua voce traccia scenari incredibili nelle strutture “crude”, prive del sostegno di altri strumenti.

Il concerto di Bocephus è godibilissimo nella prima parte e altrettanto continua ad essere nella parte seguente iniziata con una versione sorprendente di Pigro, brano di Ivan Graziani, e di Creuza de ma, di Fabrizio De Andrè. In quest’ultima viene aiutato nel ritornello da Sara Romano. Poi i tributi agli artisti esposti in sala. Uncle son dei Kinks, The stranger dei Grateful Dead, Tangled up in blue di Bob Dylan e una lunga versione di The Weight di The Band concludono la serata tra gli applausi scroscianti.

(Pubblicato il 5/11/2016 su Gazzetta del Sud)

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