Steve Hackett: “Farò rivivere a Catanzaro le magiche atmosfere dei Genesis”

Probabilmente senza di lui i Genesis non sarebbero diventati così grandi. L’ingresso di Steve Hackett, che il prossimo 12 novembre si esibirà a Catanzaro nell’ambito della XIV edizione del Festival d’Autunno, è stato il momento in cui la band di Peter Gabriel ha trovato la giusta dimensione musicale. Dal 1971 al 1978, anni vissuti intensamente e dei quali ancora oggi parla

con molta nostalgia abbia di quel periodo indimenticabile.

Ripensando agli anni trascorsi con i Genesis, c’è qualcosa che ti manca di quei tempi?
Mi mancano i momenti in cui c’era un’atmosfera magica in aria quando tutti sapevamo che avevamo appena creato qualcosa di speciale.

I Genesis sono molto amati e anche tu sembri divertirti a rendere omaggio alla vostra musica.
E’ vero, amo suonare i Genesis, mi sento ancora molto legato a queste canzoni e voglio far vivere questa grandiosa eredità.

Hai una canzone che ti piace in particolare tra quelle composte finora?
Mi fa sempre piacere ascoltare e suonare Horizons. Ma anche Dancing with the moonlit Knight.

Nel 2017 saranno 50 gli anni trascorsi dalla fondazione dei Genesis. Come accaduto per altri gruppi i vostri fan si chiedono se sarà possibile vedervi suonare di nuovo insieme.
Spero di sì, ma non so di eventuali piani, quindi non sono sicuro se sarà possibile. Di sicuro sarebbe una bellissima idea ritrovarsi su un palco insieme per questo evento.

Cosa ne pensi del lavoro di rimasterizzazione effettuato da Steven Wilson sui primi album dei Genesis?
Credo che lui abbia fatto un grande lavoro di mastering. Si ha una sensazione speciale riascoltando tutte quelle canzoni classiche.

Da sempre sei conosciuto come chitarrista elettrico. Cosa ti ha spinto a portare in giro un concerto acustico?
Solitamente faccio molti spettacoli elettrici, e ho deciso che sarebbe stato bello fare alcuni concerti acustici che danno al pubblico qualcosa di completamente diverso, prima di tornare al mio prossimo tour elettrico.

Da qui l’idea di formare questo trio con Roger King e Rob Townsend?
Conosco entrambi da molto tempo. Inoltre sia Roger e Rob sono dei musicisti dall’enorme talento in grado di creare una vasta gamma di suoni, ideali per accompagnare la mia chitarra acustica negli spettacoli acustici in trio.

Inizialmente nel trio hai suonato con tuo fratello John. Ci sono dei punti in comune nel tra lui e Rob nello stile e nell’approccio ai brani?
Non c’è alcuna differenza tra loro. Entrambi sono degli ottimi musicisti e l’inserimento di Rob nel trio non ha portato alcuna variazione di stile rispetto a quando suonavo con John. Rob suona diversi strumenti a fiato e il suo approccio ai brani è stato immediato e grazie a lui in alcuni momenti il nostro sound si sposta in ambito jazz.

Cosa ti ha spinto ad effettuare questo tipo di concerti solo in Italia?
Gli italiani hanno sempre risposto in modo particolarmente speciale ai miei spettacoli acustici.

Questo è il tuo primo concerto in Calabria?
Sì, questo è il mio primo concerto in Calabria. Veramente “Off the beaten track”, fuori dai sentieri battuti! Per me sarà un onore essere ospite di un Festival che ha visto la partecipazione di artisti importanti.

Che cosa suonerai nel concerto di Catanzaro?
Ci sarà molta improvvisazione e, oltre a una sezione in cui suonerò da solo, rivisiteremo alcuni brani dei Genesis e della mia carriera solista. Suoneremo tra gli altri Horizons, After the ordeal, Blood on the rooftops, Jacuzzi e Ace of wands.

(Pubblicato il 4/11/2016 su Gazzetta del Sud)
(Foto di Salvatore Monteverde)

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