Ezio Guaitamacchi, un mix ben dosato di racconti e musica

2013-04-06 23.55.55EZIO GUAITAMACCHI
Country Club “Le Querce” – Sarrottino (CZ)
06/04/2013

La musica come passione e il rock nel cuore. Bisognerebbe conoscere Ezio Guaitamacchi per capire quanto ami profondamente i miti e la musica con cui è cresciuto. Il fondatore di “Jam”, una delle testate musicali più importanti del nostro paese, non è semplicemente un giornalista che conosce profondamente la storia della musica ma anche un sorprendente “storyteller”.
Un narratore che sabato sera, al country club “Le Querce”, si è distinto per la qualità dei suoi racconti, dettagliati e interessanti, estratti da “Rock files. 500 storie che hanno fatto storia”, il suo recente libro edito da Arcana.
Nel suggestivo ambiente, creato per l’occasione, hanno fatto da sfondo i ritratti di Carlo Montana, raffiguranti Jimi Hendrix, Janis Joplin, Brian Jones e Jim Morrison, alcuni dei suoi idoli, e, intorno all’ex violinista dei Country Jamboree in bella evidenza c’erano sette chitarre, da sempre fedeli compagne di viaggio.
Guaitamacchi ha iniziato parlando di Woodstock, della gente incontrata il 15 agosto 2012 nel posto in cui nel 1969 oltre quattrocentomila persone vissero per tre giorni una esperienza irripetibile. Ha raccontato di Richie Havens, il primo a salire su quel palco, e della durata incerta di quel primo set.
Dopo è stata la volta di Bob Dylan e del suo presunto rapporto con Sheryl Crow, alla quale dona uno dei suoi brani più belli, “Mississippi”.
E’ a questo punto che il giornalista ha imbracciato una delle chitarre, trasformandosi in musicista. Sullo sgabello al suo fianco prende posto Brunella Boschetti. La canzone eseguita è proprio “Mississippi”. Guaitamacchi sorprende per la sua tecnica, ma quella esibizione gode di una marcia in più grazie alla voce espressiva, contenuta, ben modulata e al tempo stesso potente della Boschetti. Il brano di Dylan non perde di incisività e non ha nulla da invidiare alla versione originale.
Come nel libro i “Rock files” hanno avuto un brano di riferimento, efficace momento per respirare l’aria dei seventies.
Mai un attimo di noia nel corso della serata. Guaitamacchi ha una dote innata nel saper raccontare storie conosciute ai più anziani e gradite ai più curiosi. Il linguaggio semplice e diretto ha mantenuto alta l’attenzione. Brevi storie riguardanti Lou Reed e il suo album “Transformer”, Bruce Springsteen e il suo innamoramento delle canzoni di Elvis, l’ascesa dello stesso Presley, i Rolling Stones, l’incontro di Dylan con i Beatles, fino alla chiusura quando ha parlato del “Club J27” e delle morti eccellenti di quei quattro artisti raffigurati nei quadri di Montana, ognuno dei quali conteneva la J nel cognome e che, casualità volle, ebbero una sorte comune. Quella di essere deceduti tutti all’età di 27 anni.
A coronamento di tutto ciò la musica proposta. “Brown sugar”, “Piece of my heart” e “Like a rolling stone” hanno creato un incredibile salto indietro nel tempo, grazie alla sapiente rilettura per chitarra e voce. “Rock files” è stata una lectio magistralis ed Ezio Guaitamacchi un perfetto “professore”.
La IX edizione de “Le Querce Jazz & Blues Fusion”, sabato 19 aprile avrà come ospiti Bob Margolin e Mike Sponza per un ultimo concerto da non perdere.

(Pubblicato il 9/04/2013 su Gazzetta del Sud)
(Foto per concessione di Pierpaolo Grillo)

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