Seconda serata del Festival di Sanremo, tanta noia e un ritorno al passato recente

Festival di Sanremo, seconda serata: ritorno al passato. Dall’imbarazzo della prima sera alla noia di ieri il passo è stato breve. Amadeus, sempre perfetto nel ruolo di padrone di casa e di conduttore, ha cercato in tutti i modi di “alleggerire” lo spettacolo fallendo dopo il primo tentativo quasi perfetto. Dimenticando che Sanremo è soprattutto il festival della canzone italiana, si è tornati a infarcire lo show, perché di questo si tratta, con le promozioni delle varie fiction televisive, dell’Eurovision e di tutto ciò che la RAI ha in serbo di propinare ai suoi utenti.

Non è mancato il monologo ad effetto della conduttrice di turno: Lorena Cesarini. Un intervento, quello dell’attrice apparsa in “Suburra”, toccante che ha lasciato qualche dubbio sulla necessità di “appesantire” l’atmosfera con un argomento importante come quello del razzismo. In un momento in cui la leggerezza è l’arma necessaria per scacciare il peso della pandemia, forse, sarebbe stato meglio mettere da parte ulteriori tensioni.

Purtroppo, Lorena Cesarini è stata invitata dallo stesso Amadeus a veicolare il messaggio riferendosi agli attacchi da lei subiti per la sua partecipazione al Festival. Con una incertezza insolita per una attrice, la Cesarini sforzandosi di sorridere ha cercato di nascondere la sua rabbia di donna offesa. Tentativo vano. Gli occhi pieni di lacrime non hanno mascherato il dolore.

Una presenza, comunque, deludente anche la sua. Dopo le numerose critiche ricevute per l’inoperosità di Ornella Muti, Amadeus si era difeso dicendo che

«da 3 anni invito alcune signore sul palco, che sono libere di fare ciò che vogliono. Io chiedo di dirmi cosa piacerebbe loro fare sul palco, portando un momento che ritengono giusto. Non sono io a dover suggerire cosa fare».

Parole che non giustificano la presenza/assenza anche di Lorena Cesarini, alla quale non è stato concesso neanche di alternarsi nella lettura della classifica finale.

Nella noia serale va inserito il rimpianto di non avere sul palcoscenico Fiorello. La comicità a tratti volgare e scontata di Checco Zalone ha sicuramente diviso l’Italia. Far sorridere è un mestiere difficile, Far divertire con grandi risate lo è ancor di più. La favola di Cenerentola rivisitata in favore della comunità LGBT, il rapper Ragadi e il virologo cugino di Al Bano non sono sembrati della comicità prorompente dei suoi esordi.

Tutte cose che dovrebbero essere considerate secondarie.

Il Festival di Sanremo dovrebbe celebrare la canzone italiana, cosa che accade tra un ospite e uno spot. Il risultato, però, non cambia. Sono pochi i momenti illuminanti della serata. Ai giovanissimi saranno piaciuti Sangiovanni (‘Farfalle’) e, probabilmente, anche Matteo Romano (‘Virale’). Al netto delle stonature generali, alle quali si è sottratta solo Iva Zanicchi in gara con ‘Voglio amarti’, che richiama tempi passati, hanno ben impressionato le trasgressive Ditonellapiaga con Rettore (‘Chimica’), Fabrizio Moro (‘Sei tu’), Giovanni Truppi (‘Tuo padre, mia madre,Lucia’), Emma (‘Ogni volta è così’) diretta da una divertita Francesca Michielin, Le Vibrazioni (‘Tantissimo’), che hanno ricordato l’amico Stefano D’Orazio dei Pooh raffigurandolo sulla cassa della batteria, Irama (‘Ovunque sarai’), nonostante l’autotune, e l’eterea Elisa, prima nella classifica generale, con ‘O forse sei tu’, “sequel” di ‘I believe i can fly’ di R. Kelly. Tutto il resto è da dimenticare. La presenza di molti dei giovani presenti, con ogni probabilità, verrà poco ricordata in futuro.

Ultima nota per gli ospiti. Laura Pausini ha eseguito inizialmente il brano ‘Scatola’ e, successivamente con Mika ‘I have a dream’. I due cantanti, prossimi conduttori dell’Eurovision Contest, hanno mostrato la differenza con le nuove leve. Sul palco dell’Ariston sono stati raggiunti da Alessandro Cattelan, con loro anche nella manifestazione europea.

Margherita Mazzucco e Gaia Girace, prossimamente in Tv con ‘L’amica geniale’, sono apparse con la stessa velocità di Flash Gordon e Orietta Berti, oramai in preda ai “fumi” della ritrovata notorietà, ancora una volta è stata improponibile nel suo look stravagante. Infine, merito alla esibizione di Ermal Meta con la sua ‘Un milione di cose da dirti’ in netto contrasto con le performance da dimenticare di Arisa (‘Fino all’alba’) e Malika Ayane (‘Un po’ più in là’). Una delle due eseguirà l’inno delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina. Troppo brutti entrambi perché gli venga data una importanza immeritata.

Stasera sul palcoscenico del Teatro Ariston si esibiranno tutti e venticinque i cantanti. Una occasione per riascoltare e, magari, apprezzare meglio i brani in gara.

Classifica Seconda Serata:

1) Elisa: O forse sei tu
2) Emma: Ogni volta è così
3) Ditonellapiaga con Donatella Rettore: Chimica
4) Irama: Ovunque sarai
5) Fabrizio Moro: Sei tu
6) Giovanni Truppi: Tuo padre, mia madre, Lucia
7) Sangiovanni: Farfalle
8) Matteo Romano: Virale
9) Highsnob e Hu: Abbi cura di te
10) Iva Zanicchi: Voglio amarti
11) Aka7even: Perfetta così
12) Le Vibrazioni: Tantissimo
13) Tananai: Sesso occasionale

Classifica Generale:

1) Elisa: O forse sei tu
2) Mahmood e Blanco: Brividi
3) La Rappresentante di Lista: Ciao ciao
4) Dargen D’Amico: Dove si balla
5) Gianni Morandi: Apri tutte le porte
6) Emma: Ogni volta è così
7) Ditonellapiaga con Donatella Rettore: Chimica
8) Massimo Ranieri: Lettera di là dal mare
9) Irama: Ovunque sarai
10) Fabrizio Moro: Sei tu
11) Giovanni Truppi: Tuo padre, mia madre, Lucia
12) Noemi: Ti amo non lo so dire
13) Sangiovanni: Farfalle
14) Michele Bravi: Inverno dei fiori
15) Rkomi: Insuperabile
16) Achille Lauro con l’Harlem Gospel Choir: Domenica
17) Matteo Romano: Virale
18) Highsnob e Hu: Abbi cura di te
19) Giusy Ferreri: Miele
20) Iva Zanicchi: Voglio amarti
21) Aka7even: Perfetta così
22) Le Vibrazioni: Tantissimo
23) Yuman: Ora e qui
24) Tananai: Sesso occasionale
25) Ana Mena: Duecentomila ore
(Foto ANSA)

(Pubblicato su Notizie di Spettacolo il 3/2/2022)

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