In “Double roses”, l’intimità e la sofferenza di Karen Elson

Karen Elson
“Double roses”
(H.O.T. Records Ltd./1965 Records)

Uno sguardo intenso e il viso quasi completamente coperto dal mare. E’ con questa immagine di copertina di Double roses che Karen Elson ha inteso rappresentare i suoi ultimi burrascosi anni. Il divorzio da Jack White dei White Stripes è l’elemento principale dei dieci “fotogrammi” in cui descrive sensazioni e stati d’animo vissuti con l’ex marito che

hanno allontanato la cantante e top model dal territorio blues di The Ghost Who Walks, suo precedente album, grazie ad un writing diretto ed altamente emotivo. Un percorso diverso che in alcuni momenti trova accostamenti al linguaggio musicale di Kate Bush e Stevie Nicks, e i cui testi trasudano intimità e sofferenza. Tutto Double roses è permeato da una musicalità eterea che inizia con la splendida Wonderblind, impreziosita da sublimi “ricami” dell’arpa, e prosegue con la title track, intensa poesia di Sam Shepard da lei stessa musicata e si conclude con la delicata Distant shore, cantata in duetto con Lara Marling. Ma non c’è brano che possa allentare la tensione emotiva che fa di Double roses un album imperdibile.

Tracklist:

1 – Wonder blind
2 – Double roses
3 – Call your name
4 – Hell and high water
5 – The end
6 – Raven
7 – Why am i waiting
8 – A million stars
9 – Wolf
10 – Distant shore (duet with Laura Marling)

Discografia:

2010 – The ghost who walks (Third Man Records, XL Recordings)
2012 – Live At Third Man Records ‎(Third Man Records)
2017 – Double roses (H.O.T. Records Ltd./1965 Records)

(Pubblicato su Muzi Kult il 16/07/2017)

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