Il carisma di Dana Fuchs chiude “Settembre al Parco”

Dana Fuchs
“Settembre al Parco”
Parco della Biodiversità – Catanzaro
05/09/2010

Una voce potente ed al tempo stesso dolce, una presenza scenica carismatica ed una bellezza incredibile. Con questo biglietto da visita Dana Fuchs vestita come una hippie, con la camicia che lascia intravedere l’ombelico, con i pantaloni a vita bassa e con i capelli biondi che le scendono oltre le spalle sembra appena uscita da un vecchio libro degli anni settanta, “mescolata” tra personaggi del calibro di Janis Joplin e Robert Plant.
“Settembre al Parco” domenica al Parco delle Biodiversità ha deciso di chiudere la IV edizione con un personaggio carismatico e di enorme spessore artistico voluto fortemente dalla Provincia di Catanzaro e dalla Associazione Ecsdance di Giacinto Lucchino
Assistere ad un concerto di Dana Fuchs è una esperienza per il suo modo di tenere il palco e di dialogare da vicino con il pubblico.
La serata inizia con “Almost home”, una ballata che ha avuto il merito di far riscaldare le corde vocali alla cantante.
La Fuchs cerca il suo pubblico da subito, sembra voglia sentirne la presenza fisica, si avvicina al bordo del palco, lancia sguardi e sorrisi che ammaliano l’intera platea. Si capisce che ha voglia di dare tutto e che desidera che questa serata non venga dimenticata.
Già con “Not for me”, uno dei nuovi brani presentati, riesce nel suo intento. Invita il pubblico a battere le mani e la sua esibizione comincia ad essere devastante, una vera forza della natura che salta da una parte all’altra del palco e che sembra posseduta quando ruotando la testa lascia che i suoi capelli formino una nuvola “bionda”.
Non c’è tempo di fermarsi per prendere fiato perché la Fuchs travolge tutti con un rock ‘n’ roll solido ed il suo urlo “satanico” impressiona per estensione. Con il tamburello in mano la cantante lascia spazio alla chitarra di Jon Diamond, che la accompagna sin dagli inizi della sua carriera.
Un dolce riff di chitarra e Dana si ferma un attimo per raccontare la storia della sorella Donna, morta suicida, colei che le ha fatto amare la musica. E’ l’introduzione a “Songbird (fly me to sleep)”, brano che non manca mai nei suoi concerti e che la fanno sentire più vicina alla sorella. Una particolare dolcezza si impossessa della Fuchs in un brano dall’incedere dolce e vibrante al tempo stesso, nel quale ancora una volta trova spazio Jon Diamond per un eccellente assolo, assecondato da una solida base ritmica formata da Walter Latupeirissa, al basso e Carter McClean, alla batteria.
La tristezza di “Songbird” anticipa la rockeggiante “Bible baby”, ma è solo un attimo perché c’è spazio per una appassionata “I’d rather go blind”, brano portato al successo da Etta James e successivamente dai Chicken Shack. La versione proposta dalla Fuchs ha il fuoco sacro del blues con un incedere che si potrebbe definire epico con un finale perfetto. Una vera gemma.
C’è tutta la scuola “seventies” nella esibizione della Fuchs, la forza prorompente del rock unita ad una vocalità tipicamente blues. E nel finale si nasconde una vera sorpresa.
Dopo il rock graffiante di “Drive”, altro suo nuovo brano, ecco una interpretazione “acappella” da brividi di “Don’t let me down” dei Beatles, durante la quale il pubblico risponde alle sollecitazioni di Dana cantando con lei. E’ solo l’anticipazione di un finale che infiamma il Parco. “Helter skelter”, trascinante e potente come mai si era sentito mette il sigillo ad un concerto vibrante.
Dana è sfinita, ha dato tutto quello che aveva in corpo restando priva di ogni forza. Ma basta poco per recuperare le energie e dopo un breve e meritato riposo torna fra la gente per rilasciare autografi e farsi ritrarre con i fans.
Si chiude così la IV edizione di “Settembre al Parco” e di questa serata finale se ne parlerà a lungo.

La band:
Dana Fuchs, voce
Jon Diamond, chitarra e armonica
Walter Latupeirissa, basso
Carter McClean, batteria

Set list:
– Almost home
– Not for me
– Lonely for a life time
– Songbird
– Bible baby
– I’d rather go blind
– Drive
– Don’t let me down
– Helter skelter

(Pubblicato su Gazzetta del Sud il 7/09/2010)

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