La vita e il mito di Presley raccontati dalle sue canzoni

ELVIS, THE MUSICAL
Teatro Politeama – Catanzaro
24/02/2018

L’impatto avuto da Elvis Presley sulla musica rock è

stato assolutamente dirompente. Al primo idolo delle folle, apparso quasi dal nulla e baciato dalla fortuna oltre che da un enorme talento è stato attribuito, sin dall’esordio, l’appellativo The King. A lui è dedicato “Elvis, the musical” che sabato sera ha saputo conquistare il pubblico accorso al Teatro Politeama di Catanzaro, desideroso di rivivere un’epoca attraverso le storie e le canzoni dell’icona del rock.

Introdotto dalle note di Also sprach Zarathustra, nella versione di Eumir Deodato, il musical ideato dal regista Maurizio Colombi ha mostrato subito grande vivacità, evidenziando che le notevoli difficoltà di confrontarsi con un mito erano suffragate dalle scelte azzeccate di Michel Orlando e Joe Ontario, interpreti rispettivamente di Elvis in età giovane e nella maturità. Entrambi sono apparsi a proprio agio in un ruolo difficile soprattutto nelle performance canore tra le quali le immortali That’s all right mama, Blue Suede shoes, I got a woman, Hound dog, Don’t be cruel, Jailhouse rock, Heartbreak hotel e Suspicious mind.

In “Elvis, the musical”, Colombi per buona parte dello spettacolo è riuscito a non cadere nella tentazione di darne un taglio esclusivamente musicale, riuscendo a mettere in evidenza il forte rapporto del cantante con la madre, il periodo del servizio militare in Germania, la storia d’amore con la moglie Priscilla conclusosi quasi inevitabilmente con il divorzio, la carriera di attore, gli inizi della sua carriera con Sam Philips e il suo rapporto con il Colonnello Tom Parker, suo manager. Dubbiosa la decisione di non dare il giusto risalto a questi ultimi personaggi che nelle vicende di Presley sono stati fondamentali.

Eccellente tutto il cast composto da circa 20 persone che associano qualità e quantità, ballando, cantando e mantenendo alta l’attenzione del pubblico durante la parte narrata, un po’ meno nella parte finale del musical quando viene celebrato il suo ultimo concerto. Seppur eccellente l’esibizione di Joe Ontario e della band “nascondono” nel finale la fase calante della carriera di Elvis. L’incontro con i Beatles non è sembrato sufficiente a dare la giusta immagine di Presley alla ricerca di sé stesso pronto a fronteggiare lo strapotere del nuovo che avanzava. Una scelta che può sollevare qualche perplessità ma che non inficia il valore del musical.

(Pubblicato su Gazzetta del Sud il 27/01/2018)

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