“Sila”, immagini ed emozioni nel libro di Piergiorgio Iannaccaro

“SILA. LUOGHI E STAGIONI”
Piergiorgio Iannaccaro
(Rubbettino Editore)

La storia e la bellezza di un luogo possono essere raccontate utilizzando le parole o attraverso l’uso più difficile delle immagini. Non semplici selfie come oramai è uso comune, ma vere fotografie che esprimono emotività e riflessione. Secondo il fotografo Steve McCurry per fare una fotografia «ci vuole una vita. L’occhio deve capire cosa sta cercando». E cosa stesse cercando nella “sua” Sila Piergiorgio Iannaccaro appare evidente nel libro “Sila. Luoghi e stagioni”, pubblicato da

Rubbettino Editore, la cui prefazione è stata curata da Gabriele Fera, presidente della sezione CAI di Catanzaro.

Tra i boschi, le valli, i laghi e i sentieri i suoi occhi si “posano” su paesaggi mutevoli a seconda delle stagioni, delle luci e dei punti di vista. Molteplici suggestioni condivisibili in ogni suo scatto. Come non dargli ragione quando dice che «camminando per sentieri si può facilmente immaginare di essere nella Foresta Nera o in luoghi remoti del Nord d’Europa o d’America». Una malìa che solo chi ha vissuto quei posti può aver subìto perché, come scrive nella sua introduzione Vittorio Feltri, «la Sila è una cosa a sé. Un luogo dell’anima, della mente, degli occhi».

Iannaccaro nelle sue foto ha saputo cogliere l’essenza di quei posti, lasciando che la fantasia del lettore si abbandoni alla vista della cascata del Pisarello, in cui sembra di sentire lo scrosciare dell’acqua e della freschezza da essa provocata oppure si abbandoni alla sensazione di tranquillità che si prova davanti al tramonto sul Lago del Passante.

Nelle tre sezioni dedicate ai luoghi, alle stagioni e ai segni dell’uomo sul territorio ogni foto racconta un’emozione vissuta e da rivivere. Selvaggi e accoglienti al tempo stesso gli scenari della Sila Piccola e della Sila Grande sono tesori di una Calabria da scoprire o riscoprire. Una bellezza incontaminata che a tratti può sembrare rinchiusa in sé stessa «nonostante l’aspetto dolce delle sue alture e delle sue valli», ma “ospitale” quando ci si addentra scoprendone ogni angolo.

(Pubblicato su Tutto Sud News il 13/03/2018)

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