I Delta Moon catturano il pubblico de “Le Querce Jazz & Blues Fusion”

DELTA MOON
Le Querce Jazz & Blues Fusion
Country Club “Le Querce” – Sarrottino (CZ)
05/05/2017

A vedere insieme Tom Gray e Mark Johnson si ha la sensazione di avere davanti due uomini tranquilli, distinti nei modi e

curati nell’immagine, con il secondo che indossa un cappello da cowboy che mette in evidenza il suo essere americano. Tutto dura fino a quando i due non imbracciano le rispettive chitarre, pronti a suonare la loro musica con i Delta Moon.

La band, proveniente da Atlanta, in Georgia, è stata ospite venerdì sera della tredicesima edizione de “Le Querce Jazz & Blues Fusion” al country club “Le Querce” di Sarrottino, attesa da un pubblico incuriosito di conoscerli e, soprattutto, di ascoltare il loro rock blues, dalle sfumature southern, che non cambierà il mondo della musica ma che è intriso di passione.

Pur identificandosi nell’aspetto elegante dei due leader, la band riesce a mettere in scena un set di fuoco in cui le due chitarre si incrociano di continuo, dialogando tra loro e creando riff e fraseggi di grande intensità emotiva che hanno l’effetto di scaturire nel pubblico una naturale risposta istintiva e adrenalinica.

A voler cercare forzate similitudini con altre band i Delta Moon potrebbero essere accostati a Lynyrd Skynyrd per la loro ricerca attenta nel dialogo chitarristico e Allman Brothers Band per la componente blues. E’ inutile, però, cercare similitudini perché la band di Gray e Johnson ha una propria forte identità che appare evidente in brani come l’iniziale Hellbound train, Get gone, Afterglow e Nothin’ you can tell a fool appartenenti al loro vecchio repertorio, Just lucky i guess, Mad about you e Cabbagetown shuffle, del loro recente album Cabbagetown.

I due chitarristi, sempre sostenuti dalla impeccabile sezione ritmica formata dal bassista Franher Joseph e dal batterista italiano Paolo Xeres, si sono messi in mostra per le indubbie qualità tecniche e per il modo inusuale di suonare la chitarra. Soprattutto Tom Gray, tenendo la sua chitarra orizzontalmente sembrava stesse suonando una slide guitar. A dimostrazione di ciò, a un certo punto della serata, i due musicisti sono andati oltre quando, con le chitarre posate su un tavolo, hanno “dialogato” sciorinando una performance magica davanti al pubblico estasiato.

Immancabile da parte del quartetto un omaggio alla musica del passato con le superbe esecuzioni di You got to move dei Rolling Stones e Black coffee, brano apprezzato nelle versioni di Sarah Vaughan, Ella Fitzgerald e Ray Charles tra gli altri.
La fine del concerto ha riportato Gray e Johnson nella loro dimensione quotidiana mescolandosi tra i fans e conversando con loro, in attesa di una nuova serata in cui stupire ancora.

(Pubblicata su Gazzetta del Sud il 7/05/2017)

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