Con Vittorio De Scalzi le grandi emozioni dei New Trolls

VITTORIO DE SCALZI
Museo del Rock – Catanzaro
20/01/2017

«I New Trolls sono stati la mia vita», è con una velata tristezza che Vittorio De Scalzi dimostra tutto il suo amore per il gruppo che lui stesso ha fondato «”rubando” ad altre band i migliori musicisti della scena

genovese di quel periodo». E chi ha vissuto quel felice periodo della musica italiana ha ancora negli occhi l’immagine di quei quattro ragazzi dall’aria spavalda che nel 1967 si misero in mostra con Sensazioni, il loro primo 45 giri.

E venerdì sera al Museo del Rock di Catanzaro inevitabilmente i ricordi sono stati protagonisti nel corso di una esibizione in cui De Scalzi si è raccontato e, anche se da solo, ha creato una magica atmosfera con alcuni dei brani che hanno contrassegnato la sua storia e quella dei compagni.

Anticipato dall’ottima performance dei calabresi La Casa Dei Matti, distintosi per la proposta di un genere mai dimenticato come il rock progressivo degli anni settanta loro fonte di ispirazione.

Presentato da Piergiorgio Caruso, De Scalzi ha iniziato il “viaggio” da Senza orario, senza bandiera, indimenticato album concept, primo nel suo genere in Italia, in cui ha collaborato Fabrizio De André. Ho veduto, Vorrei comprare una strada, Ti ricordi Joe? e Signore, io sono Irish sono stati in quegli anni tra i più chiari esempi di una evidente evoluzione musicale che avrebbe dato una svolta alla musica italiana.

La versione voce e chitarra proposta da De Scalzi è stata da brividi nonostante l’assenza di Nico Di Palo, Giorgio D’Adamo e Gianni Belleno. A conferma di ciò, presentando Una miniera, si è lasciato andare con un malinconico «Qui manca una voce», chiaro riferimento all’importanza della voce di Di Palo in quello che è uno dei più grandi successi della band. Per ovviare a questa assenza è stata chiamata a dare un prezioso contributo la cover band catanzarese dei New Trolls, Visioni di Aldebaran. La bellezza di quell’intramontabile brano non è venuta meno grazie ad una intesa perfetta e alla qualità dei musicisti che hanno avuto l’onere di sostituire i più celebri musicisti. Il numeroso pubblico presente accorso dalla Calabria intera ha dimostrato di gradire con un’entusiastica ovazione.

Sicuramente i New Trolls non verranno ricordati per essere i capostipiti di un genere musicale perché il loro percorso artistico è stato caratterizzato da una incredibile versatilità. Pop, hard rock, progressive e, anche rock sinfonico sono stati gli ambiti in cui si sono misurati realizzando sempre eccellenti risultati. Dopo la già citata esperienza con De Andrè incisero l’album che li consacrò definitivamente, sotto la direzione di uno tra i più illuminati direttori d’orchestra: Luis Bacalov. Concerto Grosso per i New Trolls non fu solo un enorme successo commerciale ma segnò una nuova strada da seguire.

Superando la difficoltà di eseguire da solo un brano senza il sostegno dell’orchestra, De Scalzi ha dato vita a una esecuzione magistrale di Adagio (Shadows), secondo movimento di quell’opera. Emozione allo stato puro continuata con brani che hanno tracciato il tumultuoso percorso musicale della band.

Esclusi i brani di pregevoli album come Ut e Searching for a land, si sono succeduti Aldebaran, trasformata in una incantevole ballata, Tutti i brividi del mondo, scritta per Anna Oxa, gli albori della carriera con Visioni e Davanti agli occhi miei, il periodo prog dei N.T. Atomic System con La nuova predica di Padre O’Brien che hanno anticipato due attimi indimenticabili. Nowhere man, dei Beatles, e A whiter shade of pale, dei Procol Harum, sono state eseguite con passione da De Scalzi che, dopo la “classica” Quella carezza della sera, in chiusura ha messo il suggello alla serata con un sentito tributo alla popolazione colpita dal terremoto. E questa volta l’esecuzione da solo di “Una miniera” ha strappato qualche lacrima.

Setlist:
– Ho veduto
– Vorrei comprare una strada
– Ti ricordi Joe?
– Una miniera (con le Visioni di Aldebaran)
– Adagio (Shadows) (dal “Concerto Grosso per i New Trolls)
– Vivace (dal “Concerto Grosso n°2)
– Le roi Soleil
– Aldebaran
– Che idea
– Tutti i brividi del mondo
– Visioni
– Davanti agli occhi miei
– La nuova predica di Padre O’Brien
– Norvegian wood
– A whiter shade of pale
– Quella carezza della sera

Encore:
– Una miniera

(Pubblicato il 22/01/2017 su Gazzetta del Sud)
(Foto di Walter Fratto)

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