Gli Osanna approdano in Russia tra rock progressivo e melodie napoletane

FB_IMG_1457003863079Gli Osanna in Russia: una nuova avventura musicale che, dopo i successi in Giappone, Mexico, Corea ed Europa, gli Osanna vivranno a Taganrov. Nell’importante centro culturale della Russia meridionale una serie di eventi, convegni, seminari e workshop nelle Università e nei Palazzi di Cultura anticiperanno un concerto sold out da diversi giorni, che si terrà giorno 6

marzo, nella splendida cornice del Teatro di Taganrog.

Sarà un ennesimo riconoscimento alla musica della band partenopea e al prog rock italiano, da sempre seguito con enorme interesse dai paesi oltre il nostro confine. Già nello scorso mese di novembre, Lino Vairetti il leader degli Osanna, insieme ai fratelli salernitani Enzo, Nando e Peppe Rosamela, nelle vesti di artista figurativo è stato protagonista alla Mostra d’Arte Contemporanea nel Museo di Stato di Taganrog dal titolo “Seduzioni” con un devoto omaggio ad Anton Checov, nativo della città sulle rive del Don. La scultura, oltre alla musica: passioni per le quali lo stesso Vairetti viene riconosciuto a livello mondiale.

In occasione del concerto il progressive rock degli Osanna incontrerà il rock del gruppo russo locale Bez-Dna. La collaborazione, nata nei giorni della mostra di novembre, è stata messa in risalto dalle radio e dalle televisioni, dai mass media in genere e dalle autorità locali di stato; attenzione che solitamente viene riservata alle grandi star internazionali come attestato in questi giorni dalla conferenza stampa e dall’ incontro all’Università entrambi tenutisi a Rostov.

A leggere la storia gli Osanna negli anni settanta sono stati autentici precursori di un nuovo modo di concepire i loro spettacoli e la loro musica; innovativi al punto di fondere sapientemente il rock progressivo di matrice anglosassone con la tradizione musicale partenopea. Ma la loro originalità andava oltre quando ad ogni concerto si esibivano con i volti truccati e vestiti con le loro particolari tuniche. Quello che poteva sembrare un modo stravagante di presentarsi al pubblico, soprattutto agli inizi, era un richiamo al teatro napoletano.

In quello che si preannuncia un grande show in cui dal rock progressivo emergerà in modo forte e determinante la melodia napoletana a 360 gradi, gli Osanna eseguiranno anche un medley di brani classici napoletani quali “Fenesta vascia”, “‘O surdato ‘nnammurato”, “I’ te vurria vasà” e anche “‘O sole mio”, sicuramente il brano più conosciuto al mondo, scritto nel 1898 dal giornalista e scrittore Giovanni Capurro e dal musicista Giovanni Di Capua che in quel periodo si trovavano su quel territorio e precisamente ad Odessa (allora vecchia Russia del Sud ‘’URSS’’ e oggi Ucraina). Non mancherà, per l’occasione, un omaggio anche alla loro tradizione popolare con l’esecuzione del brano “Katyusha”, il cui testo, che parla dell’amore tra una fanciulla ed il suo innamorato sul fronte di guerra, è molto vicino al brano “‘O surdato ‘Nnammurato”.

«L’obiettivo principale che ci siamo prefissati – ha detto Lino Vairetti – è quello di esportare una cultura partenopea moderna e poetica legata al tempo stesso alla più ampia tradizione popolare della nostra straordinaria terra. Quella cultura che ha reso Napoli famosa nel mondo. Mi sembra doveroso citare Umberto Eco secondo il quale: “Senza l’Italia Napoli sarebbe più o meno la stessa; ma senza Napoli l’Italia non ci sarebbe”. “Palepolitana” è nato proprio come omaggio alla napoletanità, come esaltazione delle “eccellenze” artistiche, culturali, storiche, musicali e paesaggistiche di Napoli; è una vera e propria dichiarazione d’amore per la propria città esorcizzando tutti quei luoghi comuni che la vedono descritta come luogo di degrado, di violenza, delinquenza, illegalità e di camorra».

In Russia gli Osanna (con Lino Vairetti e Sasà Priore), saranno portatori di un messaggio d’amore in difesa della propria terra, delle proprie radici e delle proprie tradizioni secolari, mettendo in risalto tutte le positività di una città orgogliosa del suo passato, del suo presente e del suo futuro. Una città che “è bella da morire” e che, senza tema di smentite, è da sempre la vera capitale del Mediterraneo.

Da queste tematiche nasce il pretesto e il contesto poetico che dà linfa al recente lavoro discografico del gruppo, per mettere in risalto, appunto, le numerose eccellenze che ha partorito e continua a partorire la città. Il nome “Palepolitana” nasce dall’ acronimo e fusione tra i termini Palepoli (quale nome storico della città di Napoli dopo il primitivo legato alla Sirena Parthenope) e Metropolitana (ovvero il treno underground del trasporto pubblico napoletano famoso in tutto il mondo per le sue straordinarie “stazioni d’arte contemporanea”).

Sarà un concerto live, quindi, dove accanto ai brani storici del gruppo come “L’uomo”, “Mirror train”, “Canzona (There will be time)”, “Oro caldo”, “Animale senza respiro”, il repertorio sarà imperniato sul concept album “Palepolitana”, in cui viene raccontata l’ipotetica storia surreale di un personaggio a metà strada tra un uomo e un androide, che dalle onde del mare tra gli scogli di Megaride nel golfo di Napoli, bagnato da una tempesta di pioggia improvvisa, si rifugia nella metropolitana e scende velocemente sotto terra per raggiungere istintivamente una meta a lui sconosciuta e ignota attratto dal buio di una galleria.

Come un rimando alla discesa di Enea negli Inferi del lago d’Averno descritta da Virgilio, in questo percorso si abbandona alle strane apparizioni di anime, fantasmi e “munacielli”, umori, realtà virtuali e figure oniriche che appartengono profondamente alla storia della città, manifestandosi e rivelandosi attraverso il sudore delle pareti delle viscere di questa terra profondamente ricca di sentimenti e sacralità ancestrali. Il treno corre, corre, corre nell’oscurità e ci porta a conoscere la vera anima napoletana. Questo è l’umore che sarà portato in forma poetica e musicale a Taganrog.

(Pubblicato su MusicalNews.com il 4/03/2016)

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