Fiorella Mannoia, un crescendo di emozioni

Fiorella Mannoia 1FIORELLA MANNOIA
PalaGallo – Catanzaro
27/03/2015

Passi lenti, sguardi che sembrano vagare nel vuoto. Amici che si cercano e si salutano facendo apparire i primi sorrisi. E’ il clima che si respira ad ogni concerto. Il punto zero dal quale partiranno le emozioni e le sensazioni che tutti hanno voglia di vivere. E’ successo venerdì sera al PalaGallo di Catanzaro prima del concerto organizzato da Essemme Musica di Maurizio Senese. Protagonista della serata è Fiorella Mannoia.

Un’attesa carica di ansia che cessa quando le luci si

abbassano e i fari del palcoscenico annunciano che il momento di sentire battere più forte il cuore è giunto. Da un’antica televisione appaiono le immagini in bianco e nero di una giovane Fiorella. E’ il suo esordio di cantante a Castrocaro. Anno 1968. Il brano era “Un bimbo sul leone” di Adriano Celentano. Su quelle note riprese dalla band la Mannoia appare dal buio del palco.

I racconti iniziano da quell’apparizione quasi dimenticata. Un percorso cronologico che prosegue con “Caffè nero bollente”. La cantante dialoga con il pubblico. Parla di sé e di quel periodo con grande ironia. Racconta di quando negli anni ottanta le donne «per darsi un tono» usavano le “spallone” sotto i capi spalla, del cambiamento che la porta a preferire la canzone d’autore. Una svolta importante iniziata con “Come si cambia” che viene eseguita con il supporto del pubblico.

Il pubblico vuole di più, è lì per questo. Succede con “Quello che le donne non dicono”, «il brano che mi ha cambiato la vita». Il pubblico si esalta e lei lo asseconda facendogli eseguire i ritornelli. Da brividi.

Da quel momento è un crescendo di emozioni. “La notte di maggio”, “C’è tempo”, brano di Ivano Fossati, la cui esecuzione è rarefatta e intensa al tempo stesso, e “La storia”, di Francesco De Gregori, sono alcuni dei momenti colmi di emotività racchiusi nella prima parte del concerto.

“Boogie”, di Paolo Conte, e “Messico e nuvole”, indimenticato successo di Enzo Jannacci, sono l’inizio gioioso che sorprende tutti. In quest’ultimo ancora una volta i presenti mostrano il loro entusiasmo. Ma la nostalgia non tarda ad arrivare. Impossibile non ricordare Pino Daniele. Sarebbe stato semplice far ricadere la scelta su “Senza ‘e te”, uno dei brani più popolari scritti dall’artista napoletano. Non per Fiorella, la cui commozione è evidente durante l’esecuzione del brano. La tristezza per la perdita di uno degli artisti più rappresentativi della nostra scena musicale contagia tutti.

Stessa intensità di emozioni durante “Mimosa”. Una lunga introduzione al piano favorisce l’ennesimo cambio di abito. La canzone scritta da Niccolò Fabi è un delicato alito di vento che accarezza la platea. La voce di Fiorella Mannoia sembra ancora più calda e intima. E’ il momento dedicato alle donne, ma anche agli uomini. “La paura non esiste” e “In viaggio” continuano la delicata cadenza di una interpretazione quasi in punta di piedi, tanto è delicata.

La conferma arriva con due brani altrettanto ispirati come “Cercami” e “Sally”, brani scritti rispettivamente da Renato Zero e da Vasco Rossi entrati di diritto tra i classici della Mannoia.
La magia di questi momenti svanisce con “Io non ho paura” e “Le parole perdute”.

Il sorriso di Fiorella è contagioso. Non ci si vorrebbe staccare da lei. Il pubblico in visibilio la richiama e il clima diventa festoso. Tutti vanno sotto il palco per cercare di ricevere una stretta di mano. Lei non si tira dietro e mentre canta “La casa in riva al mare”, “Vieni via con me” riesce a farsi dei selfie con loro. Davanti al sipario abbassato il finale è tutto per “Il cielo d’Irlanda”. L’ultimo saluto e l’ultimo sorriso sono il regalo conclusivo di una serata che sembra essere finita troppo presto.

La band:
Fiorella Mannoia, voce
Davide Aru, chitarre
Fabio Valdemarin, pianoforte
Clemente Ferrari, tastiere e fisarmonica
Luca Visigalli, basso
Carlo Di Francesco, percussioni
Diego Corradin, batteria

Setlist:
– Un bimbo sul leone
– Caffè nero bollente
– Come si cambia
– Amore bello
– Quello che le donne non dicono
– Le notti di maggio
– La giostra della memoria
– La stagione dell’amore
– C’è tempo
– La storia
– Boogie
– Messico e nuvole
– Senza ‘e te
– Mimosa
– La paura non esiste
– In viaggio
– Cercami
– Sally
– Io non ho paura
– Le parole perdute

bis:
– La casa in riva al mare
– Vieni via con me
– Il cielo d’Irlanda

(Pubblicato su Gazzetta del Sud il 29/03/15)
(Foto per gentile concessione di Salvatore Monteverde)

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