“I piedi sul cruscotto”, rivive la musica d’autore con il nuovo album di Scarda

ScardaSCARDA
I PIEDI SUL CRUSCOTTO
(MK RECORDS)

Un rombo di un’auto, diversa dalla 500 “immortalata” nella foto di copertina. E’ così che, con “Serenata del muratore” inizia “I piedi sul cruscotto”, il nuovo album di Scarda. Chi aveva già apprezzato “Smetto quando voglio”, brano inserito nel film omonimo, avrà la conferma di trovarsi davanti ad un nome emergente

della nostra musica d’autore. In effetti l’attesa di un anno è stata lunga per scoprire le qualità di questo artista, ma ne è valsa la pena.

Scarda è un attento osservatore delle “cose” dei giorni nostri, dei personaggi e delle vicende che ruotano intorno a lui. Le sue canzoni sono l’espressione di un sentimentalismo che racconta la quotidianità. Brani che esprimono la rabbia, le angosce e la speranza dei personaggi in essi descritti.

Da qualsiasi angolo lo si “guardi” “I piedi sul cruscotto” riesce a farsi apprezzare per l’immediatezza con cui arriva al cuore. Lo fa attraverso una manciata di canzoni brevi che sembrano disegni appena abbozzati ma intensi. Il suo modo di comporre è semplice e immediato. I testi sembrano immagini “montate” con spontaneità in cui ogni “racconto” assume contorni precisi. E’ così che ci si ritrova in un mondo fatto di storie tutte da esplorare.

Il tocco delicato, mai aggressivo, i timbri sonori di gran gusto e gli arrangiamenti essenziali mettono in risalto la voce roca di Scarda. Ogni brano esprime una sensazione diversa grazie ai racconti di un sognatore, di un cuore infranto, di un artista che riporta l’ascoltatore in un mondo quasi dimenticato: quello dei cantautori.

Di grande impatto “Michele è matto” il cui contenuto malinconico è supportato da un ritmo allegro che contrasta con la tristezza del personaggio descritto. Con un linguaggio crudo, Scarda mette a nudo la sofferenza di un uomo alla fine del rapporto con la sua donna. Da segnalare l’intervento di Daniele Mirabili alla tromba che impreziosisce l’arrangiamento del brano.

Nella struggente ballata “Gina” è ancora più marcata la capacità di esprimersi in maniera “ruvida”, esaltando la protagonista del brano: una ninfomane che vuole realizzare il sogno di trovare l’amore vero.

Le tante sfaccettature dell’amore sono il tema centrale di un lavoro che si conclude con “Mario il precario”, brano che si distacca dagli altri per il contenuto e, soprattutto, per l’arrangiamento che ricorda Vinicio Capossela.

Con il suo primo album, Scarda riesce a confermare i giudizi espressi al momento del suo esordio con “Smetto quando voglio”, ovviamente inserita nell’album. La speranza è che nel prosieguo riesca a non tradire le sue scelte.

I brani:

– Serenata del muratore
– Michele è matto
– Io lo so
– Dio esiste
– L’estate passa
– Gina
– Il suo bene
– Rumore
– Sarà bellissimo però
– Smetto quando voglio
– Biografia del Dicembrini
– Mario il precario

La band:
Scarda, chitarra, archi elettronici, synth, tastiere
Daniele Mirabili, basso, chitarra, tromba, tamburello
Alessandro Albino, batteria
Giorgio Iannuzzi, mandolino in “L’estate passa”

(pubblicato su MusicalNews.com il 27/03/2015)

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