Il teatro rispolvera i classici

DSC_1449“LEI E’ RICCA, LA SPOSO E L’AMMAZZO”
con Gianfranco Jannuzzo e Debora Caprioglio
Teatro Politeama – Catanzaro
21/03/2015

La mancanza di autori che scrivano testi di una certa valenza induce i registi ad

affidarsi a classici senza tempo. Anche a quelli messi in “cantina”. E’ il caso di “E’ ricca, la sposo e l’ammazzo” di scena sabato e domenica al Teatro Politeama di Catanzaro.

A rileggere il film che nel 1971 ha avuto protagonista Walter Matthau e la stessa regista Elaine May, è stato Patrick Rossi Gastaldi che sin dal titolo ha voluto apportare una variazione. La storia di “Lei è ricca, la sposo e l’ammazzo” narra di un ricco scapolo che, a causa della sua vita dissoluta, sperpera tutto il suo patrimonio. Con l’aiuto della governante, si rivolge ad un mafioso per ottenere un prestito che gli consenta mettere in atto il piano escogitato per uscire dalla crisi: trovare una donna ricca, sposarla e poi ucciderla, ottenendo la desiderata eredità.

Grazie ad una comicità priva di volgarità, i protagonisti Gianfranco Jannuzzo (Orazio), istrionico più che mai, e Debora Caprioglio (Albertina) danno vita ad una commedia dai toni brillanti, capace di coinvolgere il pubblico che “perdona” anche qualche comprensibile “caduta”.

Gastaldi, rispetto al film, ha dato maggiore forza al rapporto tra Orazio e l’entomologa Albertina. Lui è uno scapolo incallito, misogino, e cinico; lei è una donna generosa, affatto attraente e molto imbranata, ma con un unico pregio: è enormemente ricca. Ed è proprio questo il lato che desta maggiormente l’interesse di Orazio che però, dopo una serie di situazioni divertenti, viene spiazzato proprio dal lato di Albertina che meno lo interessava.

Apprezzabili le loro interpretazioni. Jannuzzo, grazie alla sua verve, riesce anche a far diventare simpatico un personaggio che non ne ha i requisiti. La Caprioglio, che per la prima volta non affronta il ruolo della donna sexy e appariscente, si fa apprezzare per il modo in cui interpreta una donna fragile.
Accanto a loro Claudia Bazzano, Antonio Fulfaro, Cosimo Coltraro e Antonella Piccolo riescono a non essere oscurati dalla presenza di due attori di così grande spessore.

Non poteva mancare il finale che cerca di tingersi di giallo, ma è ovviamente lieto. Come nelle più belle favole, l’amore prevale sull’avidità. Un insegnamento su cui si dovrebbe meditare.

(Pubblicato su Gazzetta del Sud il 23/03/2015)

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