Vittoria Belvedere e Luca Ward, il musical non è il loro forte
con Vittoria Belvedere e Luca Ward
Teatro Politeama – Catanzaro
18/02/2015
Sono trascorsi cinquant’anni da quando “Tutti insieme appassionatamente” ha conquistato i cuori di mezzo mondo nella versione cinematografica. La storia d’amore tra il barone Georg von Trapp e Maria, messa in scena da Massimo Romeo Piparo, mercoledì e giovedì sera al Teatro Politeama di Catanzaro, non è riuscita a “graffiare” i cuori del pubblico che aveva atteso con ansia la rilettura del regista italiano di uno dei musical più amati al mondo.
La trama, conosciuta da tutti, si svolge sullo sfondo politico dell’Austria che sta per essere annessa alla Germania. In questo contesto nasce e si sviluppa la storia d’amore tra Maria e il comandante Georg von Trapp, interpretati rispettivamente da Vittoria Belvedere e Luca Ward.
“Squadra che vince non si cambia” deve aver pensato Piparo quando ha deciso di allestire l’opera di Richard Rodgers e Oscar Hammerstein II con libretto di Howard Lindsay e Russel Crouse.
Il risultato non è stato quello atteso e sperato. Vittoria Belvedere ha mostrato numerose lacune durante le performance canore. Tanta buona volontà, ma anche tanta preoccupazione di raggiungere le giuste tonalità richieste da una partitura difficile come quella di “Tutti insieme appassionatamente”. Tutto ciò ha penalizzato la sua interpretazione di Maria, priva della giusta verve. Indubbiamente il paragone con Julie Andrews è impossibile, ma al suo personaggio è richiesta una brillantezza e un coinvolgimento che l’attrice calabrese non è riuscita a mettere in mostra. Figura dal duplice aspetto, la Belvedere avrebbe dovuto essere il vero motore dell’intera storia. Angelo e diavolo, donna tenera e, al tempo stesso, dal temperamento deciso proprio come descritta dal testo del brano “(How do you solve a problem like) Maria”. Anche l’entrata in scena, abbastanza statica, non ha evidenziato la vitalità che avrebbe dovuto caratterizzare il suo personaggio.
Stesso dicasi di Luca Ward. L’attore si trova a suo agio nei momenti “recitati” in cui mostra la durezza di uomo segnato dalla morte della moglie, pronto a soffocare ogni sentimento. Però, anche per lui le parti cantate sono state un duro ostacolo con cui confrontarsi. Tutto è apparso troppo scolastico.
Per dare un giusto supporto ad entrambi, Piparo ha pensato di farli affiancare da alcuni artisti di grande levatura come Sabrina Marciano, nel ruolo della baronessa Elsa von Schräeder, Riccardo Sinisi (Rolf) e Beatrice Arnera (Liesl). Soprattutto le esecuzioni dei primi due si sono fatte apprezzare, essendo artisti completi nella recitazione, nel canto e nel ballo, come richiesto a chi si cimenta con il musical. Ottima anche la prova delle suore.
Superba la scenografia curata da Teresa Caruso che riesce nell’intento di dare snellezza alle varie fasi della vicenda con l’uso appropriato dei girevoli. Il muro curvilineo dell’esterno del convento si apre mostrando l’interno dell’abitazione o l’esterno della stessa, luogo di incontro tra gli altri dei due “fidanzatini” Rolf e Liesl.
La prova dei sette ragazzi, a cui avrebbe dovuto accudire la governante Maria, è stata sufficiente. La loro parte avrebbe dovuto vederli recitare nella parte di sette incontenibili ragazzi, terrore delle precedenti governanti. Così non è stato, mantenendo lo standard
della loro esibizione su quello “disegnato” per i due protagonisti.
Certamente il lavoro di Piparo non è stato di facile attuazione. Non è sempre semplice riportare sul palcoscenico opere che hanno ricevuto larghi consensi come è stato per la versione cinematografica di “Tutti insieme appassionatamente”. Il pubblico ha notato alcune differenze di ordine e contesto con la trama del film diretto da Robert Wise. Della versione teatrale Piparo ha confermato una certa lunghezza e lentezza, sfrondate nella versione in celluloide. Forse questa sarebbe stata la soluzione migliore per rendere tutto più avvincente.
(Pubblicato su Gazzetta del Sud il 20/02/2015)