“Venti del Sud”, non solo danza ma anche la speranza della gente del Sud

downloadfile-9“VENTI DEL SUD”
“Giovane Compagnia di Balletto” di Giovanni Calabrò
Festival d’Autunno – XII Edizione
Teatro Politeama – Catanzaro
24/10/2014

La danza intesa come espressione di vita. E’ questo il tratto distintivo mostrato dalla “Giovane Compagnia di Balletto” di Giovanni Calabrò. Venerdì sera poteva essere un giorno qualsiasi. Non è stato così. Al Teatro Politeama di Catanzaro, inserito nel cartellone della XII edizione del Festival d’Autunno, “Venti del Sud” ha dato un senso diverso ad una giornata di fine settimana apparentemente anonima.

Il sipario del palcoscenico ha alimentato la curiosità degli spettatori nascondendo la scena che di lì a breve sarebbe apparsa. Una esperienza che sarebbe stata vissuta intensamente dai presenti e che il prologo ha subito messo in evidenza. E’ quasi un caso, probabilmente, che il brano iniziale sia stato “Experience” di Ludovico Einaudi. Su quelle note i tre ballerini, artefici di una scena carica di significati, hanno creato il clima ideale per attirare l’attenzione del pubblico.

“Venti del Sud” non è solo uno spettacolo di giovani promesse, bensì un “racconto” colmo di sentimenti che arriva nel profondo, colpendo come un fendente al cuore. Le “figure” rappresentate mostrano la speranza della gente del Sud Italia, e dei Sud del mondo di costruire il proprio destino, riuscendo a catalizzare l’attenzione grazie alle superbe coreografie di Giacomo Colletti e alle musiche originali o rielaborate da artisti come Ludovico Einaudi, Assurd, Terre del Sud, Sabatum Quartet, Lino Cannavacciuolo, Nuova Compagnia di Canto Popolare, Daniele Petronelli e Discanto Siculo.

Se il balletto può essere inteso come un involucro, il messaggio che esso esprime è il contenuto. Ogni coreografia ideata da Colletti è un perfetto insieme di movimenti, sguardi, sorrisi e sofferenze che si combinano creando sensazioni emotive originate dalle musiche. Taranta, tammurriata, spizzica, tarantella sono i generi musicali che trascinano i corpi e ispirano immaginifiche suggestioni

Ogni danza è il rifugio di mille evoluzioni, un approccio diretto ai sentieri dell’espressione fisica e mentale. Ogni ballerino ha una propria identità, un modo di esprimersi attraverso il piglio ora dolce, ora aggressivo.

C’è la musica: coinvolgente, sfrenata, intima. C’è la danza con le sue evoluzioni e i suoi significati. C’è la voce: appassionata ed evocativa. La tristezza della delicata “Calabria mia” mette in risalto la voce profonda di Anna Nuzzo. E’ questo un momento di grande emotività. Tra le luci soffuse e le ballerine vestite di grigio, rappresentanti le vedove, tutto diventa diverso. Il ballo e la voce in un unico cono visivo che provoca brividi ed emozioni.

“Venti del Sud” è un’opera pregiata in cui ogni tassello, come nel laboratorio di un artigiano, è cesellato con cura. Tutto ciò è legato al nome di Giovanni Calabrò. E’ a lui che devono essere rivolti gli elogi per il coraggio e l’intraprendenza per aver decisamente puntato sulla qualità dei suoi “ragazzi”, ballerini dal futuro luminoso marchiati dal sacro fuoco della danza.

(Pubblicato su MusicalNews.com il 25/10/2014)
(Foto di Salvatore Monteverde)

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