Hiromi: “Quando improvviso mi sento più libera”
Il suo nome è Hiromi Uehara, ma per gli appassionati di musica jazz è più semplicemente Hiromi. La formidabile pianista giapponese sabato 19 sarà ospite della XIII edizione di Armonied’Arte Festival, diretto da Chiara Giordano. Estroversa e vulcanica davanti al suo pianoforte, si mostra disponibile e rilassata nella conversazione che ci ha concesso.
Quando e come hai iniziato a scoprire la musica jazz?
La mia prima insegnante di pianoforte era una grande appassionata di jazz è grazie a lei che ho iniziato ad ascoltare i dischi incisi da Errol Garner e Oscar Peterson.
Gli standard jazz non mancano mai nei tuoi album e li esegui sempre in modo originale e imprevedibile. Cosa ti spinge a suonarli?
Ho iniziato a comporre dall’età di sei anni e oltre a suonare le mie composizioni ho sempre provato piacere a dare una mia chiave di lettura agli standard.
La maggior parte della vostre incisioni sono eseguite in trio con pianoforte. Qual è per te l’aspetto più idoneo a suonare con questo tipo di formazione?
Mi piace suonare in trio, ma la cosa più importante è suonare con grandi musicisti.
Negli ultimi anni ti stai esibendo con alcune delle migliori sezioni ritmiche della scena jazz. Quali requisiti cerchi quando scegli di suonare con musicisti come Simon e Anthony per il trio attuale?
Mi piace suonare con Anthony e Simon perché sono sempre alla ricerca di nuove avventure in musica, alla ricerca di nuovi esperienze. Come trio stiamo evolvendo ad ogni spettacolo. E questa è una grande sensazione.
Cosa pensi quando stai improvvisando?
Quando improvviso mi sento più libera di esprimermi.
Attualmente in Giappone il jazz ha un grande seguito.
E’ vero. Si è in crescita ogni anno, vedo un sacco di pubblico più giovane in questi giorni, è fantastico.
Mi puoi dire perché ti piace suonare in Italia?
I motivi sono due. Avete un pubblico appassionato e il vostro cibo è veramente ottimo!
(Pubblicato su Gazzetta del Sud il 17/07/2014)
