“Odysséas” dei Syndone, nuovo punto di partenza del prog italiano

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“ODYSSEAS”
(Fading Records)

E’ sempre più difficile ascoltare nel panorama musicale attuale qualcosa di nuovo e dall’impatto notevole. Verità non distante dalla realtà, se si pensa a quanti creano delle pessime copie di ciò che è già stato ascoltato nei magici anni sessanta e settanta.

Non è così per il nuovo album dei Syndone che, con il loro quinto lavoro “Odysséas”, riescono a tracciare un percorso sonoro che li rende degni eredi di gruppi come la PFM, il Banco del Mutuo Soccorso e Le Orme. La band piemontese rivolge uno sguardo al passato, verso quel rock progressivo che, nonostante gli anatemi dei soliti saccenti, ancora oggi gode di ottimo credito.

La straordinaria copertina disegnata da Lorenzo Alessandri, esponente di punta del surrealismo italiano, e l’idea di proporre un concept ispirato all’Odissea di Omero sono i due elementi che riconducono inevitabilmente agli anni settanta.
Verrebbe da pensare che con simili presupposti “Odysséas” sia un’opera “riciclata”, priva di elementi innovativi e sonorità attuali. Sarebbe sbagliato non ammettere che la musica proposta dal trio composto da Nik Comoglio, alle tastiere, Francesco Pinetti, al vibrafono, e Riccardo Ruggeri, alla voce, non strizzi l’occhio a ciò che abbiamo ascoltato in passato.

Qui però nulla è stato camuffato o copiato. “Odysséas” suona fresco e innovativo sin dall’intro “Invocazione alla musa”, energico strumentale nel quale è evidente lo stato di grazia di Comoglio. In questo contesto il drumming di Marco Minnemann, collaboratore d’eccezione, è il collante ideale per le strutture di Comoglio e soci. Potente e preciso, il batterista contribuisce a dare la giusta vitalità alle composizioni.

Altro punto di forza è l’equilibrio percepibile in tutto l’album. Una coesione perfetta che riesce a passare dai brani più energici a quelli più acustici. E tra questi splende “Il tempo che non ho”, perla di inestimabile valore, che riconduce ad episodi acustici degni della PFM e del Banco. Pur se i riferimenti sono evidenti, il brano vive di vita propria. E’ in esso che Ruggeri dimostra di essere “la” voce attuale del prog italiano. Un timbro che sa emozionare e aggredire, grazie ad una voce duttile come poche.

Duttilità necessaria per il modo in cui è concepito “Odysséas”. I continui cambi di tonalità e gli improvvisi passaggi da atmosfere elettriche ad altre più intime sono il carattere distintivo, privo di momenti di stanchezza. Così per tutto l’album si susseguono impennate vibranti che si intrecciano a momenti più intimi, nei quali Comoglio tesse trame ora imponenti ora tenui.

Una raffinatezza senza pari rivela un “sapore” mediterraneo che rende maggiormente apprezzabile ogni singola nota. E l’eleganza esecutiva è evidente anche in “Penelope”, impalpabile melodia dal respiro profondo, in cui il piano di Comoglio e la chitarra suonata da Pino Russo si fondono ai vocalizzi di Ruggeri. In quello che può essere considerato il brano manifesto dell’idea ricercata e voluta dai Syndone è importante la presenza al flauto di John Hackett, fratello del più famoso Steve.

Menzionare alcuni brani non deve sminuire l’importanza e la bellezza di tutto il lavoro concepito da Comoglio e compagni. Con questo album i Syndone si distinguono per l’eleganza compositiva ed esecutiva che aggiunge nuova linfa al vecchio, dal quale prende vita, e del quale ne mantiene i dettami originari. “Odysséas” può essere considerato un classico, punto di partenza di un nuovo capitolo della musica progressiva italiana.

Tracks:

01) Invocazione Alla Musa
02) Il Tempo Che Non Ho
03) Focus
04) Penelope
05) Circe
06) Ade
07) Poseidon
08) Nemesis
09) La Grande Bouffe
10) Eros &Thanatos
11) Vento Avverso
12) Ελευθερια
13) Daimones

La band:

Nik Comoglio, tastiere
Francesco Perinetti, vibrafono
Riccardo Ruggeri, voce

featuring:
Marco Minnemann, batteria
John Hackett, flauto in “Penelope”
Federico Marchesano, basso
Sara Marisa Chessa, lever harp
Pino Russo, chitarra acustica

Discografia:

1990 – Spleen (Electromantic)
1993 – Inca (Electromantic)
2010 – Melapesante (Electromantic)
2012 – La bella è la bestia (AMS/BTF)
2014 – Odysséas (Fading Records)

(Pubblicato su MusicalNews.com il 5/06/2014)

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