Coinvolgono i “colori” vocali di Denise King

_DSC0088 (800x532)DENISE KING & OLIVIER HUTMAN QUARTET
“Le Querce Jazz & Blues Fusion”
Country Club “Le Querce” – Sarrottino
15/03/2014

È ancora nell’aria il “profumo” delle note suonate da Chihiro Yamanaka, nel country club dove tutto sembrava essersi fermato. Ma il tempo scorre inesorabile e sono stati sufficienti due giorni per calarsi in una nuova dimensione in cui la musica ancora è sovrana. Così sabato sera si è consumato il terzo appuntamento de “Le Querce Jazz & Blues Fusion”. Per tenere fede al nome della rassegna diretta da Giampiero Ferro, da Philadephia è arrivata Denise King.
La cantante scoperta da Dexter Wansel, uno dei padri del Philly Sound, appare con discrezione. Quasi senza farsi notare, saluta con un sorriso e immediatamente si impadronisce della scena come farebbe un predicatore.
Il colore nero della sua pelle è un segno distintivo di ciò che è lecito attendersi dalla sua musica. La voce è un colpo dritto al cuore, nulla è più lo stesso nell’attimo in cui una sorta di energia primordiale riesce a impossessarsi delle nostre anime. La cantante americana muove il microfono a suo piacimento e con grande sapienza, riuscendo a utilizzare tutti i suoi “colori” vocali.
Al suo fianco una band eccellente. Olivier Hutman, al piano, con il quale da dodici anni condivide album e concerti, al contrabbasso Giorgio Rosciglione, un ragazzo di appena settantuno anni, pilastro del jazz nostrano, e il calabrese Carlo Caligiuri, alla batteria. Se la King è il vertice di una ideale piramide, i tre musicisti sono la base ideale sulla quale lei è in grado di mettere in evidenza la sua cifra tecnica elevata. I quattro artisti sono in perfetta sintonia, sempre uniti in modo simbiotico, ma capaci di separarsi e rincontrarsi.
I classici di repertori altrui, aggiunti a brani scritti da Hutman, formano una scaletta densa di emotività. “Green dolphin street”, “That old black magic” nulla hanno da invidiare alle interpretazioni di Ella Fitzgerald, Frank Sinatra. Strepitosa anche la versione appassionata di “September song”, composizione di Kurt Weill.
Verrebbe da dire che Denise King, per il suo tono ricco può essere avvicinata a stelle di prima grandezza come Betty Carter e Sarah Vaughan, anche se di quest’ultima dispone di meno vibrato. La voce della King è in possesso di una evidente miscela di jazz, soul e blues nelle corde vocali, e proprio questa risulta essere la sua arma vincente.
La cantante, per tutto il concerto, dà spazio ai solismi dei suoi compagni; si allontana, beve, si dirige verso il pubblico, poi ritorna davanti al microfono e continua a incantare, dando espressione ai sentimenti di tutti presenti. Succede durante la lenta, lunga e appassionata “Besame mucho” e “Waiting for the sandman”. E’ in quei momenti che maggiormente si è “sentita” la passione nella sua voce.
Ma non sono mancati i momenti di grande coinvolgimento. Scherza con la band, si interrompe e riprende a cantare un intro che da lì a qualche minuto è pronto ad esplodere con un cambio di ritmo che diventa frenetico. “I got rhythm” di George e Ira Gershwin coinvolge e “travolge” tutti. Da quel momento il country club “Le Querce” si trasforma. Tutti i presenti si lasciano andare, invitati dalla King. E’ una esplosione di gioia prima dell’ultimo brano per solo piano e voce. “Daydream” è l’estasi finale prima del definitivo saluto.
“Le Querce Jazz & Blues Fusion” chiuderà venerdì 28 marzo con Sarah Jane Morris, ennesima artista dal grande talento.

La Band:

Denise King, voce
Olivier Hutman, piano
Giorgio Rosciglione, contrabasso
Carlo Caligiuri, batteria

(Pubblicato Su Gazzetta del Sud il 17/03/2014)
(Foto per gentile concessione di Antonio Raffaele)

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